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Svogliato e pigro, Jean si crede un intellettuale. Sognatore e velleitario, è poco più di un impiegato. A Parigi si sente esule e basta un nonnulla a restituirgli la fragranza di atmosfere lontane. Un'esistenza anonima, la sua: scorre monocroma nello squallore di un ufficio dal quale egli evade con l'immaginazione. Guidato da una bizzarra ipersensibilità olfattiva, s'identifica coi musicisti che gli accade di incrociare, quasi assumendone l'identità. In bilico tra sogno e fantasticheria, si trova catapultato in un'incredibile quantità di avventure. L'anziano Saint-Saëns sul Nilo, i conturbanti tanghi di Piazzolla nei bassifondi di Buenos Aires, Scarlatti in gara con Haendel, lo sfortunato Granados, Britten e l'eros su un cargo svedese, e perfino Beethoven "spiato" da un'incolta domestica... Componendosi come un puzzle, il racconto cornice fa da collante ad altrettanti quadri volti ad evocare musicisti celeberrimi e altri meno noti, ritratti nel divenire della loro quotidianità.